lucettina torna da scuola: il diamante

diamante
come giá raccontato, la stradina da scuola a casa era (ed é) per metá asfaltata e per metá sterrata. la parte sterrata veniva (e viene) rifatta ogni tanto con della ghiaia di diversa provenienza che un furgone portava e che veniva spalata e distribuita sotto l´occhio attento di Santina, ingnegnere civile della corte espertissima di dossi killer per le sospensioni ma garanzia che nessuna macchina arrivasse in corte sparata visto che c´erano bimbi, galline, cani, gatti e quant´altro, tutti allo stato brado.
un giorno, tornando da scuola, tra un sassolino e l´altro qualcosa brilló.
era un diamante! enorme, grande come una pesca. giallo e sfaccettato, billava sotto il sole di maggio come la piú grande delle ricchezze. ERA la piú grande delle ricchezze.
altro che assegni… un diamante. con un diamante di tal fatta si risolvevano un sacco di problemi.
intanto il mutuo di casa. che per lucettina era peggio del babao.
“babbo mi compri le penne profumate?”
“no”
“perché?”
“per via della rata del mutuo”.
“babbo mi compri la gommina di georgie?”
“no”
“perché?”
“per via del mutuo”
lucettina non aveva chiaro cosa fosse esattamente questo mutuo, non aveva chiaro cosa volesse esattamente da loro la banca ogni qualche mese e non aveva molto chiaro come mai i suoi genitori avessero a che fare con questo signor Mutuo che lavorava alla banca. ma detestava il mutuo. odiava il mutuo. non vedeva l´ora di non aver piú a che fare con quel diavolo di mutuo.
e pensava che quel diamante lo avrebbe tolto dalle scatole per sempre.
e allora poteva comprarsi tutte le penne profumate che le pareva. che fra l´altro alla fine gliele compravano sempre, ma a lei rimaneva in gola quello strano assurdo nome, “mutuo” che le sciupava la gioia di scrivere sul quaderno con le penne nuove.
insomma portó quel diamante A FAR VEDERE alla maestra.
mica voleva regalarglielo.
ma lei disse “ma che bello! grazie!”
e lo mise in bella mostra sul davanzale della finestra.
lucettina per poco non svenne.
il diamante…
accidenti…
doveva assolutamente trovare un modo per recuperarlo.
durante le ore di lezione lo guardava e lo riguardava.
pensava al mutuo e a quello stupido diamante che avrebbe potuto risolvere tutto e invece se ne stava a prendere polvere sul davanzale.
senza considerare che poteva essere rubato da qualcuno, a quanto aveva capito moltissimi suoi compagni di scuola conoscevano il signor mutuo.
e cosí, dopo qualche settimana di mal di pancia inconfessabile, prese il coraggio e lo chiese indietro.
“signora maestra, potrei riportare il diamante a casa?”
“ma certo lucia! che domande”.
non sperava certo che sarebbe stato cosí facile.
lo prese, alla fine della lezione e si avvió verso casa.
come forse sapete giá, il paesino di lucettina si chiama farneta (farnetica per gli amici) e ospita un´antica certosa di frati.
oltre ai frati ci sono dei “fratelli laici” che passano a volte dei periodi in certosa e fra questi c´era un frate franScese, esperto di tutto, fra´paolo, che lucettina venerava come un oracolo.
di fra´paolo ci si poteva fidare. lui aveva visto un sacco di cose, era stato in un sacco di posti.
e cosí, per strada, lo cercó.
era in un campo, a tagliare l´erba. la tuta blu e il trattore lí vicino.
“fra paolo fra paolo, vuole vedere il mio diamante?”
“ceVto lucettina, fammi vedeVe!”
“eccolo”
e lucettina porse la pesca lucida e brillante.
“dunque lucia, questo puVtVoppo non é un diamante”
“certo che sí!”
“no… mi dispiace”
“e lei come fa a saperlo?”
“i diamanti sono molto duVi e non si tagliano con niente. stai a vedeVe..”
e prese un mazzo di chiavi.
con la chiave fece un rigo sul diamante.
“vedi, questa cosa che hai tVovato si chiama calcite, e non vale molto”
“puó servire per il mutuo?”
“temo di no”.
il giorno dopo il diamante era di nuovo sul davanzale della finestra di scuola.
peró certo era proprio bello…

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7 risposte a lucettina torna da scuola: il diamante

  1. ADBlues ha detto:

    Oh pare strano ma sono esperienze che abbiamo fatto tutti!
    Io invece sulla strada ciottolosa che portava da casa della nonna fino in riva al fiume avevo trovato, pensa un po’, una pepita d’oro!
    Oh, oro vero eh!!!

    Ero in terza elementare e la mia attenzione all’epoca era tutta concentrata sulle rocce e le caverne; questo perché di tanto in tanto veniva a farci lezione un geologo del Comune che ci spiegava appunto le rocce ed i fenomeni carsici presenti sulle colline attorno alla città con tanto di foto, filmini e rocce vere! (ci portarono persino in gita a Larderello a vedere i soffioni)
    Quei raconti erano così affascinanti per me che pensavo da grande avrei voluto fare lo speleologo!

    Ebbene, anche la mia illusione di aver scoperto l’oro in Bisenzio come Zio Paperone nel Klondike venne presto tarpata dal geologo che mi spiegò che il mio tesoro non era oro ma pirite…
    Meno male che mi risparmiò la conoscenza del soprannome del minerale in questione… Quello sì che mi avrebbe fatto male! ;-)

    —Alex

    PS = il sassolino di “oro del Bisenzio” ce l’ho ancora!

  2. crash ha detto:

    …bella ed innocente…..la scena. Una piccola riflessione che tra spunto dalle tue parole, Lucia: c’è un mutuo, c’è una bambina che vuole aiutare la famiglia ad estinguerlo e un qualcosa, trovato per starda che si pensa prezioso, che poi non lo è. Facciamo ora un salto negli anni….: autunno 2007: ci sono dei mutui, ci sono delle persone che hanno investito i loro risparmi in prodotti finanziari: stesso flop, con la differenza che in questo secondo caso è l’uomo a creare dei mostri, delle piramidi di carta, dei prodotti finanziari che si dimostrano pezzi di calcite, per non dire altro…..

  3. crash ha detto:

    …io invece un giorno ho detto alla maestra che davanti a casa mia avevo scoperto un pozzo di petrolio….

  4. ADBlues ha detto:

    PS = ma che bella giornata sullo Zwinger!!!

    —Alex

  5. zauberei ha detto:

    Anche io anche io!
    Io sulla riva del lago di Bracciano trovai una mandibola di dinosauro
    Ahò nòva nòva pareva! Come si era mantenuta bene!
    Allora, un giorno si presenta a casa uno che lavorava con mia mamma, chiamerèmolo Chiameremolo Professor Museo, che si occupa de musei de storia naturale.
    – Guarda che ho trovatoooooooooooooooooooooooo
    – Orco! Deve avere almeno 20 anni.

  6. marco ghibellino ha detto:

    da bambini tutto è una scoperta e credo che queste emozioni restino impresse anche perchè tramite esse scopriamo noi stessi, cioè, ricerchiamo a quell’età , noi stessi , di costruirci come individui e lo facciamo rapportandoci al mondo. Quando babbo si accorse che gli raccontavo spesso che…sai ho visto un tritone..una biscia..un sasso strano..
    mi diede una cartellina di pelle da legare alla canna della bici con un blocco da schizzi e una scatola di pastelli giotto gomma lapis e temperino e mi disse.. quando ti capita disegnali prima che svaniscano.

    Ancora cerco di bloccare le cose prima che …” svaniscano” sarà un bene o un male ???

  7. cugifà ha detto:

    con herrdelciaro da piccoli abbiamo fatto tanto ma dietro la nostra scuola abbiamo trovato il “carbon fossile”, così tanto che ogni giorno scavavamo e scavavamo, e la cosa durò per giorni e giorni fino a che la maestra incuriosita da ormai giorni e giorni di mani nere durante la ricreazione ci seguì, e scoprì l’enorme voragie creata da due delinquenti alla ricerca del carbon fossile, che poi credo fosse soltanto materiale di riempimento per le costruzioni.
    In più Lucia non ti preoccupare anche a me è successo di trovare qualche pietra carina bella interessante luccicante, io speravo non nel diamante ma nel cristallo di quarzo e il solito herrdelciaro con la grazia che contraddistingue i sassologhi mi ha semplicemente detto “non vale nulla è solo calcite!”.

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