orbene, adesso invece vi racconto del secondo personaggio che ha diviso i giorni con me.
avete presente quei film ammeregani dove il pivello entra in una prigione, e c’è sempre uno che in un angolo non lo caca, mastica un filo d’erba o fuma una sigaretta e quando il protagonista ha un momento di crollo arriva con la sua saggezza e gli spiega il mondo?
ecco. il mio personale morgan freeman è stata Silvana.
non è un nome fnto, si chiama proprio così, quasi italiano, come nome no?
peccato che lei sia alta un metro e ottanta, bella pesante e con la classica zazzera bionda a spazzola dei camionisti tedeschi.
la sera del venerdì ovviamente non mi ha cacato, era buio, dormiva e si è girata dall’altra parte. mi pare normale.
sabato mattina mi ha guardato in cagnesco. si stava prendendo cura già della vecchia bielorussa (nel senso del trattore) e non credo volesse fra i piedi un’altra da assistere.
ma non c’è stato verso.
esiste, in ogni ospedale, in ogni reparto, una veterana, una silvana, una donna (o un uomo) che è già stata lì mille volte, che conosce gli esami che ti faranno, che sa che la tal medicina ti brucerà lo stomaco, che ti guarda come a dire “sono entrata anche io come te e ancora sono qui” e ti viene voglia di scappare.
ma le silvane degli ospedali sanno essere una bellissima risorsa.
quando, dopo quasi tutto il fine settimana di mistero, domenica sera è venuto il dottore, e mi ha detto “deve stare qui qualche giorno, le faremo, non so quando, la risonanza magnetica, poi si vedrà” e io mi sono nascosta a piagnucolare dietro le ginocchia, silvana si è seduta sul mio letto, mi ha passato un fazzoletto, mi parlato, non ho capito quasi nulla ma è servito.
ho chiamato casa, ho detto che forse era meglio se venivano, che io non avevo idea di quando sarei uscita, che non sapevo che fare e che mi stavo un pochino spaventando. non tanto, un pochino.
silvana poi mi ha preso e mi ha prestato una sua spazzola, il bagnoschiuma e lo shampoo e il phon e dopo una doccia mi sono sentita meglio.
e poi quando sua figlia le ha portato i pomodori del suo orto me ne ha dato uno, lo ha dato anche alla stinfia bielorussa ma non ha apprezzato.
e poi quando sua figlia le ha portato i giornali ce li ha passati.
e poi mi sorrideva di sgancìo quando il dottore mi parlava in crucco e io avevo un punto interrogativo in faccia, allora lei teneva a mente quello che diceva e me lo ripeteva dopo, con calma, fino a che non avevo capito.
quando veniva l’infermiera silvana spiegava quello che avevo, le ricordava che non mi aveva ancora preso la prenotazione del pranzo, le diceva che avevo di certo bisogno di acqua o di té o di un sorriso.
io annuivo e dicevo che ja, bitte.
Anche nelle situazioni più improbabili e dolorose (nel senZo della schiena) riesci seNpre a trovare qualcosa di positivo!
Sciapò!
P.S.
Dice che l’ernia guarisce con un bel pajo di zampate (bene assestate)…e il caso vuole che HDC sia propIo lì…fortunella!
Ciao bella Lucia, bentornata.
Riconosco l’ambientazione. Però, la seconda volta che sono stata operata di cancro al seno, a Santa Cruz, ero io l’esperta “Silvana” e mi sono presa cura della spaventatissima compagna, di una decina d’anni più vecchia, arrivata due giorni dopo. Eravamo solo in due in camera, tutta vita qui!!!
Non hai ancora parlato della pappatoria, qui era ottima e abbondante (i canari tendono a mangiare forte), sebbene non stessi male riuscivo a mangiarne la metà. E ho potuto anche chiedere la dieta vegetariana.
La mia compagna, Olinda, una volta operata e tutto OK, quasi si fa venire un coccolone (pressione a 200) solo perché le avevo anticipato che le avrebbero fatto una ecografia al fegato ecc. e la scintigrafia, analisi assolutamente indolori. Mah.
Spero che tu sia più coraggiosa, e che sopporti il dolore stoicamente, col sorriso sulle labbra e senza ululati. Un bacione dalla Perfidanera
ululo ululo eccome.
ma il giusto.
un bacio, perfidanera!
per angelo: ora ti arriva la badilata! ten!
Ma che badilata!
Stai bòna, ché non riesci ad alzare manco un grissino…però…magari con du’ acciughine…m’hai fatto venì fame!
Mitica Silvana! A parte il nome che personalmente non sopporto (ma ho il mio bel perché)
Ma che carina questa Silvana.
Bentornata!
che bellina che è stata silvana… :)
Toh, una crucca dal volto umano!
Ma guarda!
Oh, mi raccomando a HdC: trattala bene e coccola a dovere!
—Alex
bentornata!!
Ma che ne è stato della stinfia e la Silvana? Per loro niente bliz di salvataggio immagino, poverine…
eh no… la stinfia sarà trasferita in un centro fisioterapico (che non le auguro sia come il mio! ;) ) mentre silvana, che ha tre, dico tre ernie del disco, sta partecipando a un progetto clinico di sperimentazione di mezzi di contrasto, quindi credo ne avrà per un po’.
appena mi posso muovere vedo di andarla a trovare!
evviva silvana
Caspita!
Al termine dello studio farà luce di notte!!! ;-D
—Alex
A me mi ci vorrebbe una Silvana di mia figlia! Non è che mi presti la tua? Capirei meglio lei in tedesco che la demonietta in gago ghego. Bentornata.
PGV
:)
a proposito…
è bellissimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
sia di piedi che di testa.
diNNelo anche allorso. allo.
:D
Bentornata! Ogni tanto passo di qui e cosi’ ho letto delle tue vicissitudini, spero che tutto si risolva presto per il meglio. Forte la tua Silvana :-)