Qui a Dresda c´é una catena di grandi magazzini, tipo la UPI (come diceva un vecchietto simpatico di cui un giorno mi piacerebbe parlarvi).
Va a piani. Di sotto la roba da mangiare, piano terra chincaglierie, borse e profumi, poi vestiti poi su su fino al ristorante con la mai abbastanza benedetta “toiletten” che fa tanto comodo quando sei a giro e hai bevuto come un cammello.
Al quarto piano ci sono le pentole da cucina.
Ma mica pentole qualsiasi, perdiana, pentole teteske!
Pentoli di acciaio pesanti come la dicke Bertha, pentole a pressione piú fiche dello shuttle, padelle che non ci attacca neanche la colla ma non hanno il teflon, hanno la ceramica supercazzolissima pressofusa esticazzi, costano un rene e le desidero. Le desidero le desidero.
In mezzo alle krukke in realtà c´è il nido delle mie pentole preferite, per non fare pubblicità vi diró soltanto che il nome inizia per “le” e finisce con “creuset”.
Sono bellissime. Le dee dei tegami.
Di ghisa, pesano quanto un bambino e sono smaltate dentro e fuori.
Dentro di smalto incolore, fuori di arancio (le mie preferite) e rosso. Solitamente.
Hanno un solo difetto: costano piú della garfagnana ai lucchesi.
La pentola dei miei desideri arriva alla modica cifra di 169 euri, e non ci sono sconti in vista, considerato che ne monitorizzo il prezzo da piú di un anno, passandoci con l´assiduitá di una fedele alla messa della domenica mattina.
Perché questo faccio.
Con regolarità pressappoco settimanale, passo dal quarto piano dei grandi magazzini, accarezzo la superficie pesante della pentolona e poi mi compro un qualsiasi cosa di sostitutivo; una teglia per dolci, una tazza, un set di portatovaglioli (sí ho fatto anche questo, voi non potete capire, è tipo il metadone) o una formina per biscotti.
Se avevo messo in un salvadanaio tutti gli eurini spesi in queste puttanate ero giá a metá dell´opera!
Che non è che non ho i soldi per comprarmi una pentola da 169 euri… è che lo ritengo una follia spendere cosí tanti soldi per una pentola.
E dall´altro lato invece penso che l´avrei a casa per sempre, ci cucinerei un sacco di cose, quel tipo di pentole di ghisa sono per tradizione familiare sempre state presenti in famiglia, io ne ho ereditata una dalla mia mamma che mi ha dato una delle sue quando sono andata a vivere da sola. Ma fra le sue e le mie bruciature (scordarsi sul fuoco la pentola del sugo è un evergreen in casa mia) ormai lo smalto si è consumato e la ghisa è scoperta e insomma, non è come prima e uffa, mi piacerebbe proprio averne una nuova, col suo smalto bello nuovo e bianco e intatto e dovrei stare attenta a non bruciarla piú e comunque costa troppo non ha senso mettere cosí tanti soldi in una pentola e certo come è bella e senti come pesa e senti come pesa il coperchio e certo, una volta che la chiudi non esce nulla vai, sai che begli umidi che ci fai e poi ci viene perfetto il risotto e lo stracotto e le verdure, praticamente è come un forno, certo accidenti a loro ma quanto cavolo la fanno pagare…
E dopo un delirio simile mi prendo le scale mobili e mi avvio sempre al trammino. Nel percorso compro sempre qualche inutile trogolezza.
Perché vi sto raccontando queste cose?
Perché oggi è giorno di pellegrinaggio.
Ho anche una scusa perfetta. Dobbiamo comprare un trapano giocattolo per il mitico figliolo del cugifá (che chiameremo per comodità di qui in avanti “il cugimá”) che compie tre anni.
Il trapano giocattolo è al quinto piano.
Le pentole al quarto.
Non so quale stavi puntando…ma uno degli ultimi giorni che ero a DD mi seNbrava le avessero messe in oppherta…e anche a me le mani MI prrrrudevano da morire…
Riuscirai a resistere stasera?
Comprala “subitosto e immediappresto”!!! Io ne ho una così da 20 anni.
E’ indistruttibile e ci cucino di tutto. E’ una spesa grossa, ma che ti ritroverai negli anni…è inutile comprare padellacce col teflon che durano quanto un abbaio di ‘ane…e che oltretutto son pure cancerogene!
Lucia,
pensa che il costo di 169 eurI lo ammortizzi in tantissimi anni!!!
… questo ragionamento funziona perfettamente con le macchine fotografiche e non vedo ragione per cui non si possa applicare ai costosissimi paioli teutonici (attenta a scrivere tegami … rischi o di attirare l’attenzione dell’arrapatissimo Berlusca)
ciao
N.
@lilith: ma di questa cosa del teflon cancerogeno siamo sichuri?
@nico: pajoli…volevi dire pajoli…vero?
E’ cancerogeno quando comincia a scalfirsi. Se è integro non ci dovrebbero essere problemi…ma a me si sbocconcellano subito quei trojaj…si scrive così?? ;-)
@lilith: LEggendo in giro non ho trovato nulla di ufficiale…sembra che nel prodotto finito le concentrazioni del materiale pericoloso (Pfoa) siano irrisorie…sembra una specie di leggenda metropolitana…
http://archivio.panorama.it/home/articolo/idA020001034859
Trojaj…eZatto! Ottima ortograFIA!
… pajiuoli? va bene?
Meglio così…ma a me fa un certo effetto lo stesso, mangiare la raschiatura del “trojajo dei pajolj”… bene un farà di certo! ^___^
Le bellissime smaltate si trovano soitamente ai “piani alti” dei negozi che cominciano per “k” e finiscono per “rstat” e costano effettivamente un rene. Quassu’ ad Amburgo, le trovi uguali uguali alla “galeria kauhof”, dove, con i buoni, puoi avere sempre il 10 % di sconto. Non vedo pero’ la filiale kauhof a Dresda…ce l’avete?
no, solo la k-stadt. che cavolo, con tutto che sono insolventi con l´affitto di qualche mese qualche saldo di tegami lo potrebbero anche fá! :D
(oddio ha ragione nico, se scrivo “tegami a saldo” arriva davvero il cainano!)
Stai tranquilla, Lucia, non credo che il cainano, che non ha mai dato prova di conoscenza della lingua toskana, conosca il significato figurato del termine “tegame” …
@aldo: io dico che lo sa. hai voglia se lo sa…
Aldo, quando si tratta di baldracche il Gran Puttaniere è poliglotta! ;)
ciao
N.
Lucia, comprala! io due anni fa ho avuto le tue stese remore per una teiera in ceramica cinese a 55 euro, ma non sono riuscita a resistere e effettivamente non me ne sono per niente pentita..su quelel pentole sbavo anche io da un po’, e appena avrò una casetta più grande di 20 metres carrés (:\) me la comprerò sicuramente!
un bacio!!!
ps perché cugimà? si chiama Ma…qualcos’altro?
Eccomprala ‘sta pignatta, che solo toccarla e guardarla ti farà star subito meglio nelle giornate peggiori. Ciao
da cuoca provetta dico: uh, che bella quella smaltata di rosso, comprarla subito! Ho detto subito!
Le mie esperienze con la ghisa porcellanata sono invece state disastrose, bruciano sul fondo i cibi quanto l’acciaio inox, ma si puliscono molto meno bene (al limite con queste ho più volte usato la carta vetrata senza problemi)e prendono i colori ad esempio della paprica o del pomodoro.
Chissà come mai in nessun ristorante ho mai visto questo tipo di pentole?
Al limite quelle di coccio, ma generalmente usano l’alluminio pesante e l’olio di gomito per pulirle.
Tornando alla discussione sui tegami…No…dico… ti rendi chonto che hai fatto un post sul “tegame” di tu’ ma’?
Se tanto tanto fa di leggere il blogghinen ti cambia la serratura di chasa…
Io sono per il pentolame in ferro.
Quelle nere che adoprano nei ristoranti per intenderci.
Oppure per quelle in alluminio ma attenzione al pomodoro ed a tutti i cibi acidi in generale…
Comunuqe, se deve servire come antidoto al grigiore Dresdese… Compralaaaaaaaaa!!!!!
—Alex
Grande, Angelo!
grazie per essere li per prendere il trapano al mio futuro carpentiere!
sono tornato oggi (solo oggi) alla civiltà e sto riprendento contatto con il tuo blog legendo i titoli delle cose che non ho potuto leggere in questi giorni da eremita a Piazzano, poi ogni tanto mi fermo a leggere dentro e spesso il titolo non è esplicativo di tutto il contenuto come in questo caso l’aneddoto del compleanno del cugimà che forse per correttezza sarebbe meglio chiamare 2cugimà.
E’ stato bello rileggere il tuo blog mi è mancato tanto e chissà quando ripotrò leggerlo con l’assiduità di un quotidiano come ho fatto da gennaio a luglio, oggi sono in ufficio a livorno ma da domani comincio la nuova avventura a Lucca, ho firmato il nuovo contratto venerdì e domani si comincia.
ciao blogghino di luci spero di rileggerti molto presto.
ciao anche a luci anzi a luci tanti baci
per quanto riguarda i tegami se lo prendi non ci fare cucinare herrdelciaro altrimenti addio indisttruttibilità!
ciao cugifá! sono proprio contenta che sei tornato, ma soprattutto che torni in quel di lucca armato di nuovo lavoro e nuovo entusiasmo!
intanto in bocca al lupo, quando ci si vede paghi bé.
2cugimá mi piace, anche se potremmo osare un cugimá2 reloaded oppure cugimá2 la vendetta! :) comunque il trapano é al sicuro, bello incartato e non aspetta altro che la consegna.
sui tegami e herrdelciaro… stendo un velo pietoso, quando torna potrai farti raccontare da lui le sue disavventure in cucina. visto quello che riesce a combinare mi risulta complesso capire come sia sopravvissuto fin´ora! :D
(oh si scherza eh!)
eheheheh!