lo so, ci sono stata solo un anno.
lo so, era un posto del piffero, ma a mio modo l’ho amato.
mi ha fatto soffrire, molto, mi ha insegnato il morso della solitudine.
mi ha fatto guardare il cielo grigio per mesi e mesi e mesi e mesi.
ma a lussembiurghio ho trovato claudina e yannick e i compagni della sezione curiel, e la piscina olimpionica più bella del mondo e lo champagne a un tiro di schioppo e insomma, la mia vita, per un lungo, strano, importante anno.
un anno nel quale ho imparato che se potevo sopravvivere al lussemburghio potevo sopravvivere a qualsiasi cosa, un anno che mi ha insegnato a scrivere un blogghino, un anno che mi ha visto partire di casa senza sapere cosa avrei trovato, un anno che mi ha fatto amare la mia biciclettina e la cima coppi, insomma, un anno importante.
e il cuore mi ha fatto un piccolo, tenero “bum” quando ho letto su repubblica “un lussemburghese vince la liegi bastogne liegi”.
perchè a lussemburghio ci sono i cartelli per liegi, li vedevo quando con claudina e la sua torpedo blu andavamo a spasso per il belgio o il granducato.
perchè a lussemburghio non ci sono grandi glorie sportive, perfino marc girardelli era austriaco in realtà.
ma charly gaul tutti se lo ricordano.
almeno, il mio babbuth e anche il mammuth se lo ricordano. era dei tempi di gastone nencini, di cui il babbuth era accanito tifoso.
leggo su wiki che la sua ultima apparizione pubblica sia stata ai funerali di Marco Pantani, il Campione, morto solo e in un modo così atroce.
e non chiedetemi come mai andy schleck che vince la liegi bastogne liegi mi abbia fatto nascere un sorriso.
non lo so nemmeno io.
ma lo ha fatto.
mi ha ricordato un piccolo paese che non sa di un piffero, mi ha ricordato uno sport che il mio nonno mi faceva amare, mi ha ricordato il passaggio del giro d’italia davanti alla scuola elementare con noi che si agitavano i berrettini rosa della gazzetta e io che speravo di vedere Saronni.
mi ha ricordato che sognare davanti a due ruote veloci è bellissimo.
un bacio da Miss al ciclista sudato!
Sanonni! Come Saronni!
Io volevo vedere Moser! E capace che da qualche parte i gadget rosa della gazzetta ci sono sempre…a casa mia dalle scatole della mansarda può uscire di tutto…
Tu sai che andare in bici mi piace moltissimo e che anche io appena possibile mi vesto come un deficiente e macino chilometri a pedali.
Capisco che a te l’equazione lussemburgo + bici ti faccia un effetto che non è solo legato all’aspetto sportivo.
Però ormai quando vedo correre i professionisti (e li guardo in TV e dal vivo quando possibile) non riesco più a sentire il “bum” dentro il cuore.
Ed anche il bravo Andy, che corre nella squadra di “mister 40%” (tra l’altro reo-confesso) non mi suscita più simpatia di altri.
—Alex
A proposito di “gadget” della rosea…
Questo è abbastanza?
—Alex
precisazione per Alex: col 40% non avrei vinto un tubo… io ero mister 60%!
proprio qui qualche giorno fa ho scritto che siamo il risultato anche dei posti in cui abbiamo vissuto..
:-)
Oh disdetta!
Mi dispiace Monsieur 60% non volevo offenderla, ho solo scritto di fretta senza rileggere! ;-)
—Alex
concordo con angelo. assolutamente Moser!!! ricordo quando ero piccolo e lo vidi a lucca alla crono sulle mura (vidi per modo di dire… viaggiava a una velocità impressionante). Poi ricordo che fu portato in trionfo in piazza S.Michele dai tifosi. e anche io avevo il mio bravo berrettino rosa della gazzetta!
anche io c´ero sulle mura a vedere la crono!
e poi andai dove lavorava la ziarora che c´era la televisione accesa e faceva buffo vedere lucca in televisione.
ma se non sbaglio fecero un servizio cortissimo perché c´era sciopero dei giornalisti sportivi proprio quel giorno.
e sempre se non sbaglio moser fece una crono da dio ma perse il giro.
che ricordi!
ps: a me garbava saronni per un motivo squisitamente sportivo: era piú bello.
io tenevo Moser. Saronni nun mi garbava…
Quel giorno me lo ricordo anch’io. Ed anche a me faceva strano vedere la mia città in TV (continuavo a pensare: “Ma che avrà Lucca do così importante da essere vista in TV? Boh, se la trasmettono allora vuol dire che E’ importante).
Circa una quindicina di anni più tardi, più precisamente nel ’98, mi trovavo ad Udine in missione per conto dell’esercito (leggi: facevo la naja), e passando con uno dei potenti mezzi delle nostre Forze Armate a ridosso del centro, vidi proprio la carovana rosa e sapete chi c’era nei primi posti del gruppo? Il grande Pantani, ovviamente in maglia rosa.
SARONNI TUTTA LA VITA
Dopo Saronni c’è stato il grande PANTANI mai nessuno come lui ha dato emozioni vorrei cancellare la triste e brutta pagina con cui si parla della sua morte e pagherei oro per rivederlo scattare sulle ripide montagne: grazie PIRATA.
Se è vero che i campioni di montagna danno la dimensione al ciclismo, io resto legato anche ai velocisti, a quelli dallo scatto puro che però sono solo la punta di una squadra… Può essere stato antipatico, ma le vittorie di Cipollini mi hanno molto entusiasmato…
GRAZIE LUCY PER LA FOTO DI GAUL. GLI OCCHI TRISTI E LA SUA RITROSIA RICAVATE DA FOTO IN BIANCO E NERO HANNO RAPPRESENTATO PER LA MIA ADOLESCENZA UN MODELLO DI UOMO DA AMARE.
Ciao Lucietta…
La crono sulle mura era del 1984, c’ero anch’io, e feci scappare quattro o cinque “saronniani” che non ne potevano più di un undicenne rompicoglioni…(previsioni del futuro?)…Moser vinse il giro a Verona.
L’anno dopo invece ci fu l’inverso, partenza a Verona, arrivo a Lucca. Moser vinse la crono finale, ma il Giro lo vince quel francesaccio di Hinault…
Dopo Moser, wiwa Bugno…ma quante delusioni…Epo, Emotrafusioni, Cera e quant’altro….non ci resta che l’amore per uno sport meraviglioso, e per i suoi tifosi, eccezionali…
io mi riferivo infatti alla crono finale, quella del 1985.
ciao gianluca!