il lupo, il vecchio ed io

sul trammino delle sei, un signore con un lupo al guinzaglio. il lupo è credo un cane, ma assomiglia proprio a un lupo. e ha il viso bello e ritto da lupo, le orecchie bianche, gli occhi marroni circondati di pelo scuro.

si guarda intorno il lupo.

mi siedo vicino, per poterlo guardare.

secondo me non ci é abbastanza chiaro quanto sia bella e preziosa la presenza di animali “domestici” nelle nostre vite.

a volte mi incanto a guardare un gatto, un cane, una gallina. ci siamo abituati a loro, ma in fin dei conti sono degli ambasciatori del “mondo animale” del quale una volta facevamo parte e che seppur biologicamente ancora ci contiene, culturalmente abbiamo abbandonato.

e un lupo su un tram mi ricorda di quando eravamo poveri omuncoli senza arte né parte, paurosi del freddo e delle belve e un cane si é avvicinato e invece di ringhiarci ha preso un pezzo di cibo dalla nostra mano, si é addormentato vicino al fuoco e non se ne é piú andato.

per chi non l´avesse ancora letto consiglio sull´argomento due libri sul tema “cani”.

il primo é di Lorenz, si chiama “e l´uomo incontró il cane” ed é la storia dell´addomesticamento reciproco piú famoso della preistoria.

il secondo é di daniel pennac, si chiama “abbaiare stanca” ed é una storia per bambini alla quale ripensavo proprio in questi giorni, quando raccontavo a un amico come mai il cane mela si chiama proprio mela.

lei ha addomesticato me e tutta la mia famiglia. come spiega Il Lanoso al Il Cane dentro al canile: “i miei padroni li avevo addomesticati bene”…

ma sto divagando.

ero seduta sul trammino e guardavo il lupo.

che si guardava intorno.

dopo poco mi sono accorta che non ero la sola.

un signore, molto vecchio, davanti a me.

anche lui guardava il lupo.

e a un certo punto gli ha sorriso.

il lupo se ne é accorto e ha storto la testa nella sua direzione.

allora anche il signore, in silenzio ha storto la testa.

e ha sorriso di nuovo.

il lupo ha mosso le orecchie.

il signore ha chiuso la bocca e ha finto di farsi serio.

poi ha sorriso ancora.

e sono andati avanti cosí, il vecchio e il lupo, a farsi boccacce e coccole lontane, mentre il tram mi portava a casa.

e io mi sono persa a guardare un vecchio e un lupo, che dopo millenni ancora si riconoscevano, ancora si fidavano l´uno dell´altro, ancora sarebbero potuti partire insieme per il bosco con un fischio.

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15 risposte a il lupo, il vecchio ed io

  1. Francesca ha detto:

    ..quindi sul trammino c’è ancora qualcuno che si guarda… :-)

  2. Simona ha detto:

    Bellissimo!!! questo racconto mi ricorda un altro racconto di Pennac (scrittore che adoro! peccato averlo scoperto prima di venire a abitare in Francia e averlo già letto tutto in italiano..acc! :( ), “L’occhio del lupo”, che racconta di un addomesticamento tra un ragazzo e un lupo, che a suon di sguardi si raccontano l’un l’altro..bellissimo!
    Invece il libro “da grandi”sulla nascita dell’amicizia mi interessa parecchio..lo cercherò sabato nel mio giretto in libreria.. :)
    buona giornata a tutti!

  3. Megant ha detto:

    Bellissimo il concetto…ma a quanto ne so il sorriso viene avvertito dal cane come segno di sfida, infatti ha inclinato il capo per capire le reali intenzioni dell’uomo per poi decidere il da farsi. Grande cane!

  4. lucia ha detto:

    confermo.
    mostrare i denti é interpretato generalmente come un segno di aggressivitá.
    ma secondo me il lupo non aveva studiato etologia!
    :)
    per simo: l´ho letto anche io, bellissimo! e pennac puoi rileggerlo, anche e soprattutto se lo hai giá letto in italiano, in francese non é semplicissimo perché usa molte parole colloquiali che di solito non si studiano (ma che servono molto per la vita reale!)

  5. Simona ha detto:

    mmhh..mi stai facendo venire la voglia di comprare un librino di pennac en français.. ;)

  6. ADBlues ha detto:

    Bella la storia, soprattutto bella chi la sa cogliere tra le milioni di facce del trammino.

    Comunque io, che in questi giorni ho un “mood” molto negativo, leggendo la tua storia ho pensato subito che per qualche bell’episodio di addomesticamento reciproco e di uomini e cani a cui basta un cenno per capirsi e partire insieme all’avventura verso il bosco, ne esistono moltissime altre dove gli animali domestici (in maggioranza cani) vengono comprati per moda, per status symbol, ostentati come oggetti (e soprattutto trattati come tali).
    Mantenuti senza amore e magari abbandonati non appena la moda del momento sarà passata.

    —Alex

  7. Noachis ha detto:

    Che bella questa storia. I però non avrei resistito… l’avrei strapazzato di coccole!

  8. lucia ha detto:

    non l´ho fatto perché avevo paura che mi mordesse… il padrone! :)

  9. 4ngel0 ha detto:

    Dipende dal padrone…se è uno di quelli descritti da Alex, probabilmente non soolo morde, ma graffia pure…eccheccazzo! Gli tocchi il giocattolo!

    Se invece è un padrone amorevole, ne sarà soltanto contento…e te ne accorgi subito…dallo sguardo del cane (e anche del padrone vah…)

    P.S.
    Mappoi…ma perché (mapperché non si dice!) si deve chiamare padrone? Io mica sono il padrone della belva felina…al massimo il contrario!

  10. ritz ha detto:

    Che bello “E l’uomo incontrò il cane”! L’ho letto da piccolina e mi è piaciuto tantissimo, mentre “abbaiare stanca” l’ho letto da più grande, ma l’ho adorato subito. (come tutto Pennac, del resto..).

    Bello un lupo, quanto mi piacerebbe avere il posto per poterlo tenere con me.
    Ciao
    Ritz

  11. Lilith ha detto:

    “Mostrare i denti é interpretato generalmente come un segno di aggressivitá”… ma sarà vero? Come mai se sorridi a un cane, lui scodinzola tutto felice? E perchè i miei gatti cominciano subito a ronfare e a rotolarsi per terra? Io credo che capiscano il senso del sorriso…
    Poi vabbé, pure tra gli animali ci saranno le “ghignarole” che non amano le smancerie e le effusioni! ;-)

  12. lucia ha detto:

    :) te l´ho detto, i cani non studiano etologia e quindi non lo sanno che mostrare i denti é segno di aggressivitá! ;)

  13. ADBlues ha detto:

    Angelo: trattando di cani direi che “padrone” è più che appropriato, anche senza scendere in eto-pipponi in cui si dimostri che il canide vedere nell’umano il capo-branco.

    Nel caso del felide invece non ci sono dubbi: il padrone E’ lui ;-)

    —Alex

  14. angelina ha detto:

    Bellissima e dolcissima immagine, quella del vecchio e del lupo

  15. nico ha detto:

    visto che si chiacchiera di cani e di libri … due argomenti che fanno bene alla qualità della vita … vado “a ritroso” nel percorso di reciproco addestramento e butto sul tavolo “Il richiamo della foresta” di London.

    Non so niente di etologia ma so che Pericle, detto il cane giallo, sacramentava (con le orecchie abbassate batteva le fauci quando gli veniva comandato qualcosa che non aveva voglia di fare), provocava per gioco (abbaiava piano abbassando le spalle a terra e alzando il culo e scodinzolando), ringhiava (quando sentiva arrivare la punizione) mordeva (gli estranei non accompagnati da membri di famiglia e un paio di volte me … litigavamo …), rideva quando ti vedeva tornare a casa. I miei denti non gli facevano alcun effetto.
    Inoltre so che Cicuta, gatto fetentissimo e tanticchia selvatico, tendenzialmente schifa tutti ed è quasi sempre di umore guasto. Non ama il contatto con le persone e che gli si rida dietro. I miei denti non gli fanno alcun effetto.

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