happy birthday charles!

charlie.jpg

attenzione! aggiornamento delle 18:12! Tutto a posto!

(era evidente che il commento precedente non lo avevo scritto io vero? avevo lasciato “le chiavi del blogghino” a angelo che ringrazio sentitamente!)

eccoci!

benvenuti tutti a questa festa di compleanno!

ho deciso di festeggiare l’uomo che ha sconvolto il mondo nel modo più allegro possibile.

le immagini che abbiamo di lui sono di quando vecchio e pensoso, affranto dalle tragedie personali e preoccupato per le sorti del suo libro, sporgeva dalle sopracciglie folte e dalla lunga barba bianca.

io me lo sono immaginato come Charlie Brown, un bambino dalla testa grande, piena di pensieri, di dubbi, di riflessioni.

e poi un grande scienziato.

forse il più grande di tutti, per questo il più discusso, avverso, ostacolato.

cercare una spiegazione al “nostro posto nel mondo” vuol dire entrare coi piedi nel piatto non solo nella biologia, ma anche in secoli di filosofia, teologia, nella nascente psicologia.

non sto a farvi una biografia di darwin, basta wikipedia e un pochino di tempo, se vi capita andate in libreria, e comprate un libro qualsiasi di stephen jay gould e leggetelo. se vi capita comprate l’origine della specie. vi stupirà la sua chiarezza e la sua facilità di lettura.

questa è una festa di compleanno. man mano che gli ospiti arivano si accomodano, prendono un bicchiere di vino (per nico è pronta l’aranciata) e chiacchierano.

ognuno è invitato e ognuno può dire la sua, divertitevi. io vado a mettere un po’ di musica!

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Roberta dall’ammerega! è stata la prima ieri a bussare alla porta, si aprono le danze!

grazie roberta, prego, accomodati, un salatino? un bicchiere di spumante?

Roberta ti ha inviato un messaggio.

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Oggetto: Buon Compleanno Charles

Cara Lucia,
sai che io sono una persona che di scEnza ne capisce poco o nulla. Ho sempre evitato come la peste tutto cio’ che aveva a che fare con formule matematiche, chimiche (ho avuto anch’io il piccolo chimico, ma a dir la verita’, non e’ che questo gioco abbia avuto il gran successo che i miei speravano avesse). Dunque, ti chiederai, che ci faccio io a parlare di Darwin? Avevo un amico chiamato Darwin (era il suo nome di battesimo) e ricordo che gli facevo sempre battute a tema darwiniano (insomma, un po’ la teoria dell’evoluzione l’ho appresa…magari per osmosi).
Ok, allora che c’entro io con Darwin? C’entro perche’ qui in America in molte scuole si vuole abolire Darwin (anche in Italia, se non sbaglio), e la sua teoria, in favore della teoria creazionista (dio che ha creato il mondo in sei giorni e il settmo si riposo’…). Come ti ho detto, non mi sento in grando di fare grandi pipponi in materia, ma volevo sottolineare questa cosa.

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permettete adesso che vi presenti il filosofo, sono davvero felice che abbia accettato il mio invito, sa, professore?

Charles et Karl

Poiché nessuna persona mediamente colta e intellettualmente ragionevole oggi metterebbe in discussione la capacità esplicativa ed euristica delle teorie di Darwin senza per questo farne una metafisica dogmatica, è forse opportuno ragionare sulla “sfortuna” di Darwin. Vi sono almeno tre nuclei tematici sui quali il nome di Darwin ha conosciuto una enorme notorietà ed un altrettanto grande fraintendimento: 1) il darwinismo sociale; 2)i l disegno intelligente; 3)l linearità del processo evolutivo.

Il darwinismo sociale ha pensato di poter estendere meccanicamente alcune categorie darwiniane dalla natura alla società trasformando il concetto di “più adatto” nel concetto di “più forte” ed eliminando il sistema di valori che regolano l’agire umano e la complessità delle relazioni culturali e sociali.

Il disegno intelligente animato da una metafisica teleologica e teologica ha attaccato frontalmente le teorie di Darwin denunciando la loro incompatibilità con le tradizionali visioni religiose del mondo dove l’ordine, la regolarità e la finalità della natura sono garantite da dio stesso.

La linearità del processo evolutivo dalla scimmia all’uomo in giacca e cravatta è la rappresentazione mediaticamente più diffusa e scientificamente più sbagliata del pensiero di Darwin perché riproduce uno schema finalistico in uno scienziato alieno da ogni finalismo.


Queste rappresentazioni critiche o favorevoli al pensiero di Darwin hanno contribuito enormemente alla sua diffusione e nello stesso tempo ad una grave distorsione. Non per caso dunque gli interpreti consapevoli e competenti hanno da subito contrastato queste impostazioni.


Resta da chiedersi se Darwin abbia fatto abbastanza per impedire queste interpretazioni distorte. Se ci limitiamo a quanto Darwin stesso ha scritto, se uno scienziato lo giudichiamo dalla sua opera, non vi è dubbio che queste interpretazioni non sono legittimate. Se invece si pone attenzione su quanto Darwin non ha scritto allora si rilevano dei limiti.


Darwin da naturalista rigoroso ha rifiutato ogni estensione al campo sociale delle sue teorie. E’ noto il suo carteggio con Marx e il cortese rifiuto della dedica del 2° libro de Il Capitale. Ma il suo rifiuto di confrontarsi con le teorie economico sociali più complesse non lo ha salvato dalle più rozze interpretazioni sociologiche. Anche le teorie scientifiche più rigorose non vivono fuori del loro ambiente.


Nell’ambito filosofico religioso Darwin si è definito un agnostico pensando forse in questo modo di evitare i conflitti tra scienza e religione. Ma la portata filosofica della sua teoria scientifica era tale da investire inevitabilmente le tradizionali visioni religiose non meno della teoria copernicana nei secoli precedenti. Pertanto avrebbe potuto essere utile non una professione di ateismo militante ma una ridefinizione nel campo delle scienze biologiche dei confini tra scienza e fede sul modello della distinzione galileiana tra astronomia e religione (come va il cielo e come si va in cielo). Probabilmente non si sarebbe salvato come già Galileo dalla condanna delle autorità religiose (in questo caso solo condanna morale non penale) ma la teoria darwiniana avrebbe avuto un supporto filosofico più forte. Nella liberale Inghilterra dell’800 forse il problema era meno sentito ma se pensiamo all’Italia attuale capiamo quanto la scienza deve essere coadiuvata da una robusta filosofia.


Riguardo al luogo comune della linearità del processo evolutivo sostenuto anche da sedicenti darwinisti vale la riproposizione del detto “dai nemici mi guardi Iddio che dagli amici mi guardo io”. Un convinto sostegno ad una teoria non la preserva dalla distorsione e dalla banalizzazione. Ne sapeva qualcosa l’altro Karl che era solito dire “non sono affatto marxista”.

L’opera di Darwin ha comunque una forza teorica tale che può essere ben compresa da “chiunque voglia pensare da sé” per dirlo ancora con le parole dell’altro Karl.

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e ora la parola a paleomichi, la ragazza che ha condiviso con me l’ idea della festa!

(nota del 14 luglio: per motivi teNNici il pezzo di Michela è temporaneamente sospeso, su richiesta di Michela stessa eh! non vi preoccupate)

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e ora il mio personalissimo pippone….

“homo sapiens, sapiens, sapiens, sapiens…”

ho deciso di scegliere questo argomentino per il darwin day perchè tra i commenti ero stata punzecchiata sulla mancata intelligenza di lucy e sul (sospetto) errato utilizzo della nomenclatura “Homo sapiens sapiens”.
sospetto che mi è stato confermato da un commento del conte che diceva:
Homo sapiens: subisce l’ambiente
Homo sapiens sapiens: lo modifica secondo le sue esigenze.
ps: ma alle 4 di notte non si dorme?a parte che no, erano in effetti le quattro e non riuscivo a dormire, il commento contiene un’idea tanto bislacca quanto sbagliata. e proverò a partire da qui per celebrare il carletto mio adorato.
introduzione generale:
come si identifica una specie?
una specie si identifica mettendo (maiuscolo, io non sono brava con le maiuscole, ve ne sarete accorti) il genere, nel nostro caso “Homo” e poi la specie, “sapiens”.
per esempio al genere “Homo” appartengono le specie “neandertalensis”, “erectus”e “habilis”, giusto per andare un pochino indietro nel tempo.
quindi quando io dico “Homo sapiens” non intendo un “modello precedente a Homo sapiens sapiens”.
intendo semplicemente un individio appartenente alla specie Homo sapiens, al genere Homo, della famiglia degli ominidi (Hominidae), dell’ordine dei Primati (Primates), della classe dei mammiferi (Mammalia) del Phylum dei Chordata e del regno Animalia. ce ne sono poi un sacco nel mezzo, ma si diventa matti.
e allora che cosa è Homo sapiens sapiens?
Homo sapiens sapiens è una sottospecie di Homo sapiens.
un sottogruppo. ogni volta che aggiungiamo un nome nella denominazione linneiana “andiamo più nel particolare”.
per esempio:
esistono i felini.
dei felini un gruppo sono i gatti.
dei gatti un gruppo sono i gatti che abitano a casa mia.
di questi, uno si chiama Drago, e l’ altro Minù.
quindi Minù si distingue da Drago. ma vivono tutti e due a casa mia, sono tutte e due gatti, e sono tutti e due felini.
Io sono un Homo sapiens. voi tutti siete Homo sapiens. come del resto siamo tutti appartenenti al genere Homo. e così via risalendo, fermatemi che ricomincio.
fino a poco tempo fa la denominazione “Homo sapiens sapiens” era usata dagli scEnziati perchè si riteneva (erroneamente) che l’uomo sapiens e l’uomo di neanderthal appartenessero alla stessa specie “Homo sapiens” e a due sottospecie diverse: “Homo sapiens sapiens e Homo sapiens neandertalensis”.
purtroppo fu scelto di dare alla “nostra sottospecie” una denominazione che era identica a quella della “specie”.
col risultato di ottenere questo “sapiens sapiens” che assomiglia tantissimo a “super sapiens” o “due volte sapiens”.
questo ha fatto la fortuna di questa nomenclatura, il fatto che ci piaceva pensare che fossimo neanche sapiens; sapiens sapiens!
guardatemi! ho un gran chiorbone e sono supersapiens!
e stica.
le prove fossili hanno dimostrato che l’uomo di neandertal fa parte di una specie simile alla nostra, ma diversa. e quindi, dopo il genere Homo si è beccato il “neanderthalensis”.
fino al 2003 quindi la dicitura “Homo sapiens sapiens” non solo era scorretta, ma chi la scriveva ci perdeva i dottorati di ricerca in antropologia e veniva sbertucciato da tutti quanti.
nel 2003 però, uno dei miei supereroi preferiti, tim white (*), ha scoperto dei resti fossili di un Homo sapiens che lasciano lo spazio per una nuova sottospecie, Homo sapiens idaltu.
ecco, che se esiste Homo sapiens idaltu, noi possiamo tornare a chiamarci Homo sapiens sapiens.
il bello dell’antropologia è che ogni cosa “regge fino al prossimo fossile”.
bene.
che diavolo c’entra darwin?
darwin come al solito c’entra sempre.
e si ritorna alla fotaccia di sempre. (lo so, mi maledirete, ma si vede che c’è ancora bisogno di spiegarlo).

scala-uomini.jpg

questa foto, che fa venire le bolle ogni volta che la vedo (e che vedo anche a volte nei corridoi universitari, aaaaaaaaarghhhhh) rientra perfettamente nel tema “sapiens sapiens”.
guardate quanto è fico e sapiens sapiens il biondone.
nulla a che vedere con lo scimmione di partenza, nevvero?
questa foto si usa in genere per spiegare l’altro grande equivoco della biologia evoluzionistica.
“l’uomo discende dalla scimmia!”
vi darò una terribile notizia.
l’uomo non discende dalla scimmia.
vi vedo turbati.
dalla foto che vedete qui sopra si ha un’idea dell’evoluzione che potremmo schematizzare così:

catena.jpg

questa bella scala ascendente verso la perfezione, che parte dall’ardipithecus e arriva all’apice dell’evoluzione, è un quadro monco.
ma non è finita qui.
i punti interrogativi indicano “l’anello mancante”.
altra brutta notizia.
l’anello mancante non si troverà mai. perchè non esiste.
in questa sede non la faccio troppo lunga sull’argomento, ne avevo già parlato qui per chi proprio vuole farsi del male.
non esiste perchè non è che un giorno una scimmia ha fatto una scimmia meno pelosa, e un po’ più ritta sulle gambe, poi questa scimmia meno pelosa ne ha fatta un’altra meno pelosa ancora e eccoci qui. pensando questo, la gente si dice: deve esserci da qualche parte un fossile che non è più scimmia e non è ancora uomo.
come dicevo, noi non discendiamo dalle scimmie, discendiamo da un progenitore comune a noi e a loro.
io e mio cugino discendiamo entrambi da nonna ida, ma non “uno dall’altro” mi spiego no?
e adesso ecco una (parziale) evoluzione schematica di homo sapiens.insomma, è un gran casino.

albero.jpg
non siamo il frutto di una scala ascendente verso l’alto. non siamo neanche il frutto di un progettista intelligente. (e di prove in questi giorni direi che ne abbiamo avute fin troppe, se ci fosse un disegno intelligente secondo voi esisterebbe gasparri?)
siamo figli della contingenza e del caso, come disse il caro charles, “è impossibile pensare che per l’uomo non debba funzionare allo stesso modo che per gli altri animali”.
a ogni generazione ereditiamo combinazioni genetiche nuove o vecchie, sperimentiamo nuovi caratteri, tentiamo nuove strade.
e la mannaia della selezione naturale cade implacabile.
certo, c’è chi pensa che tutto questo escluda dio.
io non mi pongo il problema, perchè non sono credente. e penso che i credenti neanche se lo pongano, perchè sono credenti.
quindi non vedo proprio dove possa essere il problema.
:)
una cosa è certa.
essere il frutto della contingenza, su questo piccolo granello di terra che ruota nell’universo, non toglie neanche un grammo della bellezza infinita della vita, della voglia di vivere, amare, saltare, fischiare per strada, bere un caffè con un amico, chiacchierare o litigare o baciarsi sotto a un terrazzo mentre fuori piove come dio la manda.
l’altra nostra sottospecie, Homo sapiens idaltu si è estinta. siamo gli unici rappresentanti sul pianeta della specie homo sapiens, vediamo di volergli un po’ di bene a questo ominide glabro, che sta al mondo solo da 150. 000 anni e che ancora non ha capito come ci si deve comportare per continuare a starci a lungo.
(*) tim white era insieme a don johanson quando fu scoperta lucy. ne ha dimostrato il bipedismo analizzando l’articolazione di anca a ginocchio spisignandosi con mezza famiglia leakey e ha anche dimostrato che è una delle nostre progenitrici. e io gli voglio bene. :)

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e adesso la parola al mio futuro “vicino di casa” angelo, che vuole venire a vivere a dresda pur avendoci giá abitato e quindi sapendo quello che lo aspetta! :).

Darwin tra le macchine: l’evoluzione dal punto di vista del calcolatore

Le idee del nostro Charles, oltre ad aver fatto infuriare numerose generazioni di “Bibbiofili”, hanno avuto il tempo di lasciare il segno nella computer science.

L’evoluzione è fondamentalmente un meccanismo, e come tale ha le sue regole e le sue dinamiche. Niente di meglio per un calcolatore, che altro non è che un mero esecutore di ordini.

Siamo nella metà degli anni ’60, John Holland da tempo si interroga sull’evoluzione, o meglio sul meccanismo intrinseco dell’evoluzione. È un fisico, matematico ed esperto di computer, in pratica risolve problemi, e come lui stesso dice “gli organismi viventi sono incalliti risolutori di problemi, essi esibiscono una versatilità che fa vergognare i più sofisticati programmi per computer“. Già prima di lui i teorici della biologia scoprono che non sono le mutazioni, ma la ricombinazione dei caratteri “vincenti” a creare una specie meglio adattata. Poi si imbatte in un libro scritto nel 1927 da R.A. Fisher, “the genetic theory of natural selection”…ha un’idea…e tutto comincia con il sesso (come sempre, del resto). Decide di:

1) Codificare una possibile soluzione del problema in una stringa, cioè in una sequenza di simboli…un genoma artificiale.

2) Generare casualmente un numero enorme di possibili soluzioni, non importa che siano esatte o no, basta che abbiano una forma plausibile.

3) Usare la selezione, che in questo caso consiste nel calcolo di un fitness, cioè di un indicatore della bontà della soluzione codificata nella stringa-genoma…vince il più adatto…i peggiori soccombono.

5) Una mega-orgia: tra i migliori si selezionano casualmente coppie di individui e si mescolano i loro geni (CrossOver) e si crea una nuova popolazione che è maggiormente speciallizata della precedente a risolvere il mio problema.

6) Casualmente, e con una probabilità molto bassa si distribuiscono delle “mutazioni”, cioè si cambia una parte della sequenza di un individuo.

7) Ritorno al passo 3.

L’evoluzione si ferma quando la soluzione espressa dalla popolazione è soddisfacente oppure quando si raggiungono un certo numero di generazioni.

Holland ha creato un piccolo mondo nel quale più individui competono per sopravvivere, solo i più adatti, qualli che codificano le soluzioni in modo più convincente si riproducono.

Questo algoritmo, che a priori non conosce la soluzione, si chiama “Algoritmo Genetico“. Grazie all’approccio evolutivo, si elimina uno dei più grandi problemi nella progettazione del software: specificare in anticipo tutte le caratteristiche della soluzione. Proprio come l’evoluzione si occupa delle popolazioni di individui, gli algoritmi genetici mimano la natura facendo evolvere enormi popolazioni rimescolate di codice, che elaborano e mutano allo stesso tempo, e dato che partono da tipi di soluzioni differenti, il loro numero enorme assicura che quasi nessun tentativo sia lasciato intentato.

La forza degli AG sta nel parallelismo: come fare per provare migliaja di combinazioni che riescano a bilanciare migliaja di variabili in conflitto tra loro di un problema complesso? Semplice, provandole tutte allo stesso tempo!

Un pajo di letture per approfondire:

[1] Wikipedia…meno male che c’è.

[2] Holland, John H, <em>Adaptation in Natural and Artificial Systems</em>, University of Michigan Press, Ann Arbor, 1975.

[3] Kevin Kelly, <em>Out of control: la nuova biologia delle macchine, dei sistemi sociali e dell’economia globale</em>, URRA edizioni, 1996.

[4] Claus Emmeche, <em>Il giardino nella macchina: la nuova scienza della vita artificiale</em>, Bollati Boringhieri, 1996.

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e adesso SIMONA! il comitato scEntifico del blogghino saluta e ringrazia!Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri caro Charlese, tanti auguriiii aaa teeeee!!
Purtroppo da fisica non posso fare pipponi sull’evoluzionismo, anche se devo dire che mi ha sempre affascinato fin da piccola, e quei pochi mesi in cui a biologia al liceo lo abbiamo fatto, lo adoravo, come adoravo gli esercizi dei compiti sul trovare (motivando) quali di questi animali secondo te hanno origini comuni data la struttura ossea, per esempio..bellissimo e istruttivo!
Concordo perfettamente con la difesa dell’evioluzionismo, e mi piace tanto pensare che una volta tanto siamo frutto del caso, e non di un disegno divino (secondo me in fondo in fondo, se ci riflettono, non ci credono nemmeno i credenti, ma vabbé, non voglio stuzzicare nessuno, è una festa e dobbiamo divertircu e far divertire Charles), e anche a me (lo avevo già raccontato, lo so, ma oggi mi viene in mente più che mai) una stupida supplente in terza elementare venne a raccontare che “non è vero che l’uomo discende dalla scimmia”, che è giusto, Luci docet, ma lei intendeva dire che chi credeva in dio, doveva credere che noi discendiamo da adamo ed eva, e non CREDERE (notare la parole credere per un’evidenza scientifica) nell’evoluzione. è tremendo, perché a otto-nove anni non sei ancor in grado di ragionare per bene da solo, e io che all’epoca andavo a catechismo, per un attimo mi sono sentita un po’ smarrita, poi ho pensato “ma cosa c’entra, adamo ed eva saranno come le parabole, storielle per far capirela religione alle gente”, ma mica tutti i bimbi in classe mia magari hanno avuto voglia/tempo di ragionarci sù e trarre conclusioni..inoltre, devo dire che io quelal supplente la odiavo perché spesso sparava cazzate, MA, se questa cosa me l’avesse detta la maestra, che adoravo e mi ha insegnato un sacco di cose..come l’avrei presa? forse le avrei creduto, almeno per qualche anno..e questo è terribile! antididattico, antieducativo, e credo che queste cose non debbano essere raccontate nemmeno nelle scuole “delle suore”(come si chiamano a Livorno), figuriamoci in un scuola elementare statale, e negli anni ‘80, non ‘20!In ogni caso, ancora auguroni a Cherles, e un’ultima cosa che mi ha fatto sorridere e riflettere, la frase “il bello dell’antropologia è che ogni cosa “regge fino al prossimo fossile”.” , è applicabilissima anche alla fisica, se al posto di fossile si mette “scoperta/misura”: ogni teoria che viene fatta, al momento in cui è formulata cerca di spiegare al meglio la realtà che ci circonda, con le evidenze sperimentali che si hanno al momento, quindi, diciamo che è un’approssimazione delle realtà con la precisione di quel momento. Quando poi gli strumenti vengono perfezionati, o vengono nuove idee su come fare esperimenti, cosa misurare, o si riesce a vedere un altro po’ più in là nel cielo, o nel più piccolo nelle cellule, negli atomi..la teoria precedente viene o smentita o generalizata da una più precisa, che a sua volta, magari centinaia di anni dopo, subirà delle modifiche, perfezionamenti, eccetera. E un po’ è evoluzionismo anche questo, no? mi ricordo che il tema scientifico alla maturità l’anno prima della mia era il commento alla frase che dei nani si appoggiano sulle spalle dei giganti per fare scienza oggi, e un po’ è vero, un po’ no: è chiaro che chi non aveva niente e formulava una teoria era estremamente più geniale di chi fa una piccola modifica a una teoria ben testata, ma i vecchi scienziati possono essere considerati come il nostro bagaglio culturale di partenza: partendo già con le loro conoscense, possiamo andare ancora avanti: grazie Darwin!

***************

continua la schiera dei fisici con marthaconlacca

«fino a qualche anno fa, festeggiare il compleanno di darwin era
carboneria, sapeva di genuino e un po’ eccentrico. questo febbraio
darwin sembra popolare come san valentino e sanremo. eppure, qua e là
spunta fuori ancora la famosa immagine dell’uomo che si “erge” dalle
scimmie, durissima a morire. siamo davvero delle bestie!».

**************

e adesso, tanto per restare in tema di fisica, qualcuno mi passi lo champagne.pubblico, con malcelata gioia l´intervento del mio PRIMO professore di fisica (e di molto altro).lascio la parola al professor Movero.

Di questi tempi gli scienziati si sentono spesso menti pericolose
a rischio di venire sbattute in gabbia, per cui c’è da rallegrarsi se possono
celebrare in pubblico il compleanno di chi espose “l’idea pericolosa”
dell’evoluzione delle specie. Dobbiamo però ammettere, pensando a Galileo
(l’originale della specie dei fisici a cui apparteniamo), che ci sono stati
tempi pure peggiori, e che comunque siamo riusciti a sopravvivere anche se con
qualche espediente. Invero, la fisica avrebbe forse buon gioco a far stare
tranquilli gli inquisitori presentando la bellezza e l’eleganza delle sue
proprie teorie come manifestazioni del Disegno Intelligente. Che la fisica
possa avere questa fascinazione è innegabile, tanto che verrebbe da fare un
poster delle sue leggi fondamentali da appendere e contemplare. Questo spiega
anche come colleghi più o meno illustri abbiano fatto discorsi (e soldi) sul
tema che arrivare alla conoscenza ultima dell’universo significhi leggere nella
“mente di Dio” o, mirando più basso, riconoscervi le predizioni di qualche
religione o filosofia orientale.
A costo di far incavolare qualche sacerdote o qualche filosofo, qui sosteniamo
che in fisica non c’è nessuna intelligenza di origine divina, ma solo quella
umana di chi ne intraprende lo studio (e che non gli basterebbe se non unita
ad altre virtù, comprese la testardaggine e un certo grado di pazzia).
Le grandi teorie della fisica (dalla gravitazione universale e
l’elettromagnetismo classico fino alla relatività generale e alla meccanica
quantistica), pur sconvolgendo il senso comune hanno trovato innumerevoli
conferme e messo in moto rivoluzioni tecnologiche e industriali, e il tutto in
definitiva a partire da pochi, fondamentali, eleganti principi. Ma ben sappiamo
che tutte queste grandiose teorie sono imperfette (e che i sostenitori del
divino mal tollerano l’imperfezione) e che la frontiera della nuova conoscenza
è laggiù dove queste teorie falliscono (anche drammaticamente) nello spiegare
aspetti della realtà spesso molto ben nascosti (e se c’è stato chi si è
arrabbiato alla supposizione che Dio giocasse a dadi, cosa penserebbe del
nascondino?) Così le idee, in fisica come altrove, devono evolversi come le
specie, e lo fanno attraverso errori, imperfezioni, tentativi, e soprattutto
attraverso la competizione fra esse.
Come nella teoria di Darwin, i principi di base sono semplici, ma le loro
manifestazioni innumerevoli. Il mondo fisico si è rivelato all’indagine il più
delle volte sorprendente ed elusivo, ha rivelato fenomeni il cui “senso” è
apparso oscuro (il che ricorda da vicino il “mistero” sui presunti fini di
varie strutture viventi); una volta che di questo senso i fisici hanno smesso
di preoccuparsi, sono stati capaci persino di usare questi fenomeni per
costruire “macchine” ben funzionanti, spesso fornendo “soluzioni in cerca di
problemi” (il laser e le nanoscienze ne sono ottimi esempi) che il loro
utilizzo l’hanno poi trovato presto e bene nel corso ultrarapida evoluzione
della civiltà. In questo sviluppo della fisica moderna le interazioni con le
scienze più intimamente legate alle idee di Darwin sono sempre più intense e
piacevoli in entrambe le direzioni: così ad esempio potremmo avere in un
prossimo futuro nuovi strumenti ispirati al funzionamento del cervello, o
cervelli artificiali basati sugli aspetti più sottili e curiosi della meccanica
quantistica.
Buon Compleanno quindi Charlie, per la tua “pericolosa idea” e anche per
aver insegnato a molti che, visto che il Creatore anche se c’è è impegnato
altrove, cavarsela da soli può essere un’ottima soluzione!

***************

E adesso l’uomo di altamura… mandato da Lorenzo, uno degli architetti del blogghino!

Sto leggendo con interesse gli interventi nel blog in occasione del compleanno di Darwin e francamente non ho voce in capitolo per fare un intervento; tuttavia gli schemi che rappresentano le varie fasi evolutive dell’uomo mi suggeriscono di inviare, un’immagine dell’”Uomo di Altamura”, reperto che rappresenta uno dei più straordinari rinvenimenti paleontologici mai avvenuti in Europa per l’ottimo stato di conservazione, per l’integrità e l’assenza di deformazioni, e risalente al Pleistocene medio, tra 400.000 e 120.000 anni fa, collocabile tra l’Homo Erectus e l’Uomo di Neanderthal.

Buon compleanno Charles.

(notadilucia: è un reperto fantastico, un neandertaliano tutto incrostato. è bellissimo, se vi va informatevi su wiki!)

altamura.jpg

******************

e adesso che angelo ha risistemato tutto posso anche rimettere il commento di eleonora!

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Eleonora ti ha inviato un messaggio.

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R: domani!

Ciao Luci!
Forse arrivo un po’ in ritardo cmq volevo raccontare anche io una cosa un mio aneddoto su Charles..in prima superiore la professoressa di storia e latino (tremendissima!) si rese conto che non tutti avevano tanto chiaro che l’adattamento delle specie avviente grazie al CASO. E io invece sì! Allora indagai apertamente e io ci feci un figurone! Alle medie me lo avevano spiegato bene, alle superiori non ugualmente. Ma comunque credo che il fatto che le mutazioni genetiche siano casuali sia una delle cose più difficili da far entrare nella testa della gente, non è vero?
Baci!
——————–

verissimo. ah se è vero… :)

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43 risposte a happy birthday charles!

  1. 4ngel0 ha detto:

    Ripeto…non c’è bisogno del prossimo fossile per rimettere un altro sapiens…basta guardare Borghezio e Calderoli…E poi…a me la cosa della scimmia piace, e mi piace pensare che i leghisti siano come noi…solo che sono un po’ in ritardo…tipo di tre o quattro posizioni?

  2. zundapp ha detto:

    Angelo: 12 posizioni.
    Bellissimo Lucia, prendo un giorno di ferie e lo leggo tutto :-). Scherzi a parte, complimenti.
    L’evoluzione non è una teoria, è un fatto.

  3. lucia ha detto:

    zundappino!
    sai che volevo chiederti di scrivere qualcosa dal punto di vista della geologia…
    poi ho pensato che se avevi congelato il blog forse non ti andava.
    ma se per caso ne hai voglia…
    (flat flat flat).
    :)

  4. Lilith ha detto:

    Finalmente un bel pippone come ai vecchi tempi!! Brava Lucy!! Ho capito più cose di scEnza grazie a te sul blog, che dopo anni e anni di scuola…Sono grave??? No son “dura come una pina verde”!!! :-)))

  5. ADBlues ha detto:

    Mi unisco al coro dei festeggianti lo zio Charles ed attendo trepidante la mia fetta di torta!

    Non ho molto da dire sullo zio in quanto il mio campo (insomma, “campo” è un po’ pretenzioso, meglio “praticello”, anzi, facciamo “aiuola” e non se ne parla più) è lontano dall’evoluzione e quindi non posso far altro che leggere voi ed imparare.

    Ancora auguri!!!

    —Alex

    PS = a volte penso che bisognerebbe fare un monumentone tipo “Mount Rushmore” per immortalare per sempre quegli scienziati che hanno veramente rivoluzionato il mondo con il loro lavoro: per esempio Galileo, Einstein, Marconi ed ovviamente anche lo zio Charles.

  6. nico ha detto:

    ah bene … un’ottima lettura sorseggiando aranciata fresca.
    grazie a Lucia e agli altri per i contributi.
    Nico

    P.S. Lucia, non temo il pippone di per sè ma solo quello “a trabocchetto” :D.
    ciao

  7. Lilith ha detto:

    Vorrei ordinare il libro :”In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull’ evoluzionismo” di Piergiorgio Odifreddi…
    Lo conosci? Mi ispira…

  8. Simona ha detto:

    Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri caro Charlese, tanti auguriiii aaa teeeee!!
    Purtroppo da fisica non posso fare pipponi sull’evoluzionismo, anche se devo dire che mi ha sempre affascinato fin da piccola, e quei pochi mesi in cui a biologia al liceo lo abbiamo fatto, lo adoravo, come adoravo gli esercizi dei compiti sul trovare (motivando) quali di questi animali secondo te hanno origini comuni data la struttura ossea, per esempio..bellissimo e istruttivo!
    Concordo perfettamente con la difesa dell’evioluzionismo, e mi piace tanto pensare che una volta tanto siamo frutto del caso, e non di un disegno divino (secondo me in fondo in fondo, se ci riflettono, non ci credono nemmeno i credenti, ma vabbé, non voglio stuzzicare nessuno, è una festa e dobbiamo divertircu e far divertire Charles), e anche a me (lo avevo già raccontato, lo so, ma oggi mi viene in mente più che mai) una stupida supplente in terza elementare venne a raccontare che “non è vero che l’uomo discende dalla scimmia”, che è giusto, Luci docet, ma lei intendeva dire che chi credeva in dio, doveva credere che noi discendiamo da adamo ed eva, e non CREDERE (notare la parole credere per un’evidenza scientifica) nell’evoluzione. è tremendo, perché a otto-nove anni non sei ancor in grado di ragionare per bene da solo, e io che all’epoca andavo a catechismo, per un attimo mi sono sentita un po’ smarrita, poi ho pensato “ma cosa c’entra, adamo ed eva saranno come le parabole, storielle per far capirela religione alle gente”, ma mica tutti i bimbi in classe mia magari hanno avuto voglia/tempo di ragionarci sù e trarre conclusioni..inoltre, devo dire che io quelal supplente la odiavo perché spesso sparava cazzate, MA, se questa cosa me l’avesse detta la maestra, che adoravo e mi ha insegnato un sacco di cose..come l’avrei presa? forse le avrei creduto, almeno per qualche anno..e questo è terribile! antididattico, antieducativo, e credo che queste cose non debbano essere raccontate nemmeno nelle scuole “delle suore”(come si chiamano a Livorno), figuriamoci in un scuola elementare statale, e negli anni ‘80, non ‘20!

    In ogni caso, ancora auguroni a Cherles, e un’ultima cosa che mi ha fatto sorridere e riflettere, la frase “il bello dell’antropologia è che ogni cosa “regge fino al prossimo fossile”.” , è applicabilissima anche alla fisica, se al posto di fossile si mette “scoperta/misura”: ogni teoria che viene fatta, al momento in cui è formulata cerca di spiegare al meglio la realtà che ci circonda, con le evidenze sperimentali che si hanno al momento, quindi, diciamo che è un’approssimazione delle realtà con la precisione di quel momento. Quando poi gli strumenti vengono perfezionati, o vengono nuove idee su come fare esperimenti, cosa misurare, o si riesce a vedere un altro po’ più in là nel cielo, o nel più piccolo nelle cellule, negli atomi..la teoria precedente viene o smentita o generalizata da una più precisa, che a sua volta, magari centinaia di anni dopo, subirà delle modifiche, perfezionamenti, eccetera. E un po’ è evoluzionismo anche questo, no? mi ricordo che il tema scientifico alla maturità l’anno prima della mia era il commento alla frase che dei nani si appoggiano sulle spalle dei giganti per fare scienza oggi, e un po’ è vero, un po’ no: è chiaro che chi non aveva niente e formulava una teoria era estremamente più geniale di chi fa una piccola modifica a una teoria ben testata, ma i vecchi scienziati possono essere considerati come il nostro bagaglio culturale di partenza: partendo già con le loro conoscense, possiamo andare ancora avanti: grazie Darwin!

  9. 4ngel0 ha detto:

    @lucia: Dresda è una città bellissima, se escludi roba tipo…ogni tanto l’elba cresce di quei 7-8 metri, la massima a gennajo è ben sotto le minime della toscana, i sassoni sono…beh..laßiamo perdere…Pazzo? io? Perché avevi dei dubbi? Te li fugo subito eh?

    @Simona: Sono d’accordo con te…ma occhio che rischi di scatenare una diatriba feroce tra Kuhn-iani, Popper-iani e Lakatos-iani e altri -iani che ora non mi vengono…Ma il filosofo che fine ha fatto? Qui c’è pane per i suoi denti!

  10. 4ngel0 ha detto:

    Aggiungerei anche una cosa carina…Il calcolo delle frequenza degli alleli lo facevo anche io…e avevo grafici tipo quelli postati nell’intervento di (paleo)michi…poi sono passato all’evoluzione temporale degli istogrammi, che mi sembravano più scenografici…Avevo una funzione di fitness variabile nel tempo, e anche io osservavo estinzioni e generazioni e polpolazioni dominanti…che divertimento!

  11. michela ha detto:

    una nota discordante.
    Oggi sul sito di Repubblica non c’é nemmeno un link che citi Darwin. Si parla di Schumacher caduto dalla moto, di Rihanna tumefatta, doi un atizia che dá il body al Dalai Lama, della nuova passione di George Clooney, di San Valentino e cosí via. Unico accennao alla scienza, ma non a Darwin, nell’articolo di paleontologia sull’isola di Wight.

    Nel blog di Vittorio Zucconi non un accenno.

    Non so a voi ma a me la cosa mette tristezza.

  12. michela ha detto:

    scusate la dislessia, stanotte non ho dormito (Luci, a saperlo chiacchieravamo un po’ su skype…)

  13. 4ngel0 ha detto:

    Ne parla l’oscuratore romano…eh..si sa..i preti in iatGlia hanno l’esclusiva:

    http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#10

    e ne parlano a modo loro…ovvio.

  14. luisa ha detto:

    grazie lucia e tutti, fantastico :) da fisica di evoluzione so poco o nulla. Sto giusto leggendo “Compagno Darwin” per la Mucca di Schroedinger (di facebook), è incredibile quale e quanta gente abbia cercato di tirare Darwin da una parte e dall’altra.

    Se vuoi un’immagine migliore, basta cercare “viva la evolucion” in google images.

  15. lucia ha detto:

    ciao luisa! io ho appena finito di leggerlo! ganzo no?
    e anche io l´ho conosciuto “via mucca”.
    :)

  16. luisa ha detto:

    allora poi ne parliamo “di là” con tutti gli altri :)

  17. Dario Bressanini ha detto:

    Buon compleanno nonno Charles!!!

  18. luisa ha detto:

    guardate anche l’home page di google italiana (quella americana no, chissà perché)

  19. Simona ha detto:

    è tutto tagliato…di nuovo don zauker da chiamare?

  20. ADBlues ha detto:

    Forse da chimicaccio non posso dire molto sull evoluzione ma posso risalire all’origine della vita, a quel brodo primordiale dove, per assoluta casualità, si sono formati i primi aminoacidi a partire da metano ed ammoniaca per effetto della pressione, temperatura e dei fulmini.

    Evento dimostrato come possibile dai professori Miller ed Urey che notoriamente non avevano poteri sovrannaturali e non facevano parte di nessun disegno intelligente.

    Da questi primi amionacidi si è poi scatenata quella corsa evolutiva, intuita per la prima volta dallo zio Charles, che mi porta oggi, a svariati miliardi di anni dopo, a scrivere queste insignificanti righe sulla tastiera del mio computer.

    Ancora buon compleanno!!!

    —Alex

  21. lucia ha detto:

    oggesú! che ci sia di mezzo razzinghe?
    ora vedo cosa posso fare…
    forse é diventato troppo lungo?
    vedo se recupero tutto.
    aiuto…

  22. lucia ha detto:

    ragazzi sto rinfilando tutto.
    poi mi vado a far benedire, vediamo se ci cascano….

  23. 4ngel0 ha detto:

    non ci cascheranno di sicuro…sentono la puzza di zolfo da 1000 chilometri :P

  24. lucia ha detto:

    allora… sono riuscita a rinfilare tutto fino al capoccione di altamura…
    non so cosa sia successo, mi pare che manchi all´appello solo eleonora o mi sbaglio?
    qualcuno ricorda chi posso aver saltato nel ripescaggio?

  25. 4ngel0 ha detto:

    la butto li…probabilmente non hai la foto in locale, ma punta ad una pagina internet che la contiene…se questa pagina contiene un’istruzione che non va giù all’interprete html del blogghino, questo si arrabbia e rompe tutto.
    Ti conviene salvare la foto in locale ed aggiungerla a mano…

    E anche stavolta il maligno ce lo PVPPA!

  26. lucia ha detto:

    ho provato in tutti e due i modi.
    in locale non ce la faceva a caricarla (anche se é leggerissima), la foto che ho messo é “rubata” a un sito col link. per quello é un po´sgrausa.
    secondo me abbiamo raggiunto “il massimo di pesantezza pubblicabile” con le varie foto mie e di michi.
    mi sa.
    boh.
    sennó é il dimonio.

  27. lucia ha detto:

    no, ma uffa! é tagliato di nuovo!
    sto impazzendo…
    adesso rimetto tutto con un file word che mi ero fatta per sicurezza.
    ma non so se funziona.

  28. 4ngel0 ha detto:

    Non è il dimonio…salva la foto nel tuo archivio…

  29. Mana ha detto:

    Uh, ma allora arrivo tardi? E dov’e’ il pippone? voglio il pippone! intanto auguri a charles e un bacio a quella matta della sua discepola, io mi metto qui buonina al terzo banco vicino alla finestra e aspetto…

  30. lucia ha detto:

    ora si é mangiato tutti gli “a capo”.
    io ora non posso stargli dietro, giuro lo sistemo a casa…
    uffa…
    mana, i pipponi ci sono, solo il blogghino fa i capricci…

  31. giorgiorgio ha detto:

    Darwin! Tanti tanti auguri, è un onore celebrare una nascita così importante!

    Darwin lo associo a delle litigate. Con Lucia in primis, perchè le peggiori discussioni le abbiamo avute proprio sull’evoluzione!! E poi coi cattolici e creaazionisti…
    In rete ho lasciato chilometri e chilometri di inchiostro virtuale per spiegare al creazionista/complottista di turno che Darwin e i darwinisti non erano massoni appartenenti a società che si erano prefissate di distruggere la pace celeste con le loro visioni materialistiche per poter strappare il potere dalle mani della chiesa e controllare le menti togliendo al popolo uno scopo per il quale vivere e morire…ho sempre faticato a far capire che Darwin, fondamentalmente, si faceva parecchi cazzi suoi riguardo la religione e le implicazioni etico-materialistico-religiose che la sua teoria poteva portare!!
    Ma le porte erano sempre chiuse e c’è un motivo.
    Vedo che oramai di lui si è già detto tutto, ma il motivo per queste chiusure voglio ipotizzarlo…e tale motivo per me coincide anche con uno dei maggiori meriti di questo scienziato (come di altri, tipo Galileo, Copernico ecc.). Togliere dal centro dell’universo l’uomo, togliergli dalla testa il concetto che TUTTO è stato creato per lui. Io sono sempre vissuto con il relax che porta la convinzione di non essere lo scopo di nulla…ma l’essere umano, egoista arrogante egocentrico e superbo, questo non lo accetta. Per questo ha bisogno di sapere che è lui l’ultimo anello perfetto della catena dell’evoluzione piuttosto che, come Darwin ha introdotto, essere solo uno dei tanti anelli di una catena circolare!

    Onore a lui a tutti gli spiriti liberi e rivoluzionari!

    ^__^

  32. ecomamma ha detto:

    Come mancare a un festeggiamento così importante? Ci tenevo a lasciare un contributo perché in qualche modo il vecchio Charles ha dato un doppio contributo alla mia vita, se non altro dal punto di vista della mia formazione. Come filosofa, prima, grazie a personaggi come Darwin e come il grandissimo Heisenberg ho capito cose importanti sulla vita e sulla scienza e su come quest’ultima influisca sulla vita dei singoli individui in un modo più profondo e complesso di quanto appaia. Come speranzosa futura medica… perché diamine non si può studiare medicina e non aver letto l’origine delle specie! Ma c’è un altro aspetto che mi coinvolge ed è quello che un terzo grande uomo che ammiro profondamente ha chiarito in maniera esemplare: il concetto di evoluzione come termine spirituale. Così, spero anch’io, che ci sia ancora margine di evoluzione per il genere umano. Se non dal punto di vista bio-fisiologico, almeno dal punto di vista spirituale. E se poi ci pensa un po’ la selezione…

  33. ecomamma ha detto:

    ah, mi sono scordata di dire che il terzo grande uomo era Tiziano Terzani.
    buon compleanno Charles

  34. zucchini & acciughe ha detto:

    Un bel paio di pantofole a nonno Carlo! E per gli scEnziati, in tempo di ingerenze vaticane e di creazionismo, le parole di un grande italiano che nel clima clericale della Restaurazione aveva il coraggio di ridere dell’antropocentrismo:

    Folletto
    …Gli uomini sono tutti morti, e la razza è perduta.
    […]
    Gnomo
    Ma come sono andati a mancare quei monelli?
    Folletto
    Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l’un l’altro, parte ammazzandosi non pochi di propria mano, parte infracidando nell’ozio, parte stillandosi il cervello sui libri, parte gozzovigliando, e disordinando in mille cose; in fine studiando tutte le vie di far contro la propria natura e di capitar male.
    Gnomo
    A ogni modo, io non mi so dare ad intendere che tutta una specie di animali si possa perdere di pianta, come tu dici.
    Folletto
    Tu che sei maestro in geologia, dovresti sapere che il caso non è nuovo, e che varie qualità di bestie si trovarono anticamente che oggi non si trovano, salvo pochi ossami impietriti. E’ certo che quelle povere creature non adoperarono niuno di tanti artifizi che, come io ti diceva, hanno usato gli uomini per andare in perdizione.
    Gnomo
    Sia come tu dici. Ben avrei caro che uno o due di quella ciurmaglia risuscitassero, e sapere quello che penserebbero vedendo che le altre cose, benché sia dileguato il genere umano, ancora durano e procedono come prima, dove essi credevano che tutto il mondo fosse fatto e mantenuto per loro soli.
    Folletto
    E non volevano intendere che egli è fatto e mantenuto per li folletti.
    Gnomo
    Tu folleggi veramente, se parli sul sodo.
    Folletto
    Perché? io parlo bene sul sodo.
    Gnomo
    Eh, buffoncello, va via. Chi non sa che il mondo è fatto per gli gnomi?

    (Leopardi, Dialogo di un folletto e di uno gnomo)

  35. Mana ha detto:

    Ma questo e’ il primus inter pares dei pipponi scEntifici! Chissa’ se anche le nostre vite sono regolate dalla pura casualita’…ma qui mi sa che sconfiniamo nel pippone filosofico, altroche’. Ancora auguri a Charles e grazie a tutti per avermi insegnato qualcosa in piu’…anche se a “calcolo di un fitness” (vedi contributo di Angelo) la mente e’ volata alla rata della palestra…mana, stai piu’ attenta in classe! :)

  36. lucia ha detto:

    mi hai fatto morire dalle risate!
    questa fa il paio con quella che mi disse chi si nasconde dietro a zucchini e acciughe un giorno che gli parlavo di elettroforesi capillare.
    “per quel che ne so io l’elettroforesi capillare dovrebbe essere quel fenomeno per il quale si fanno scintille mentre ci si spazzola i capelli”.
    la scEnza mica è solo roba per scEnziati!
    :)

  37. lucia ha detto:

    orbene, la festa è finita, qualcuno è rimasto a lavare i piatti con me, altri guardano fuori pensando sia il momento di andare, altri ancora sono a casa.
    i bicchieri sul tavolo, che per me sono il segnale perfetto di una festa sono ancora lì e li lascerò lì per un pochino. perchè i momenti belli vanno ricordati a lungo.
    grazie di essere venuti, è stato bello e divertente.
    grazie a tutti quelli che hanno scritto, a roberta che è stata la prima coraggiosa e che ha rotto il ghiaccio, a michela che ha avuto l’idea e che ha scritto un bellissimo pippone, al filosofo che ha scritto di notte, ai fisici, che hanno appassionatamente dimostrato l’amore per una materia, e, perchè no, per LA materia! :)
    grazie a chi ha commentato, a chi ha letto, a chi ha mandato un pensiero e un ricordo di scuola.
    insomma, grazie a tutti.
    in questi tempi bui e neri (in tutti i sensi) è bello vedere che c’è gente che si appassiona alla scEnza, e agli uomini.
    perchè le cose vanno insieme.
    un bacio enorme!

  38. Simona ha detto:

    un bacio a te e grazie della bellisima festa..sì: è bello arrivre nel blogghino la mattina e vedere ancora la tavol apparecchiata con un po’ di bicchieri, segno tangente della bella festa di ieri..smacche!!

  39. zundapp ha detto:

    difficilmente riesco a resistere ad un flat flat flat, però mi sa che arrivo tardi. Vedo che hanno scritto anche dei fisici e nessun geologo, roba da vergognarsi della categoria. Posso farlo in ritardo? (e purtroppo nemmeno oggi!)

  40. lucia ha detto:

    puoi farlo quando vuoi! (super flat).
    sará sempre MOLTO bene accetto!

  41. Pingback: Celebrate science, reason and humanity | letteredalucca

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