oggi sono felice.
di quelle felicità che non hanno un nome.
tanto mica bisogna sempre dare un nome alle cose no?
il sole, finalmente dopo troppo tempo, due passi in un posto speciale, le piante dell’orto botanico di pisa che ripartono, come ogni anno, con pazienza e tenacia, come solo loro sanno fare.
il verde nuovo delle foglie. il profumo di primavera, che scioglie la chimica interiore e la fa scorrere in giro per il corpo, che anche per noi è il momento di ripartire, che anche noi dobbiamo spolverare e aprire le finestre, respirare, sorridere.
la felicità non occorre che abbia un nome, l’importante è saperla assaporare quando la si trova.
“What’s in a name? That which we call a rose
By any other name would smell as sweet.”
(giulietta in uno dei pochi momenti in cui sembra intelligente)
Sono proprio contenta per te! mette allegria leggerti…
e ganza la frecciatina a Giulietta ;)
Non è vero, è Giulietta quella sveglia dei due, mentre Romeo è un ragazzone un po’ confuso. Giulietta è una che ha la faccia tosta di dire più o meno “se ci tieni alla forma me la tiro un po’”!
diciamo,caro william, che fra tutti e due sono due bei rincoglioniti…
Beh, se proprio vogliamo fare paragoni, al primo posto dell’idiozia ci sono Renzo e Lucia! (e ti ho fatto pure la rima! ;-) )
Ciao quasi-collega!